Carissimi, è andata anche stavolta, ma che fatica!
Era la mia decima maratona (la ventesima per mio fratello Luca, che tornava alle gare dopo 3 anni di stop per intervento al tendine d’Achille), ma per entrambi è stata la più massacrante che abbiamo corso: 20km complessivi di salite. I km macinati in allenamento, avanti e indietro sul “montadone” o sul cavalcavia di Cà del Conte, non sono stati sufficienti ad abituarmi a tutti quei saliscendi. Ma andiamo per ordine; l’arrivo ad Atene non prometteva nulla di buono in quanto a meteo e sabato abbiamo avuto pioggia a volontà. I siti dei meteo davano fino all’ultimo previsioni contrastanti; alla fine ha fortunatamente prevalso quello più ottimistico e domenica ci siamo svegliati con una splendida giornata di sole che poi, in 4h di corsa, mi ha consentito di ravvivare la tintarella estiva. Dire che ci siamo svegliati col sole è però improprio ! Per correre la maratona di Atene bisogna raggiungere la cittadina di Maratona e questo significa svegliarsi alle h 5.00, prendere un bus in città alle h 6.00 (ancora buio pesto)e arrivare a Maratona alle h 7.00 per attendere la partenza fissata alle h 9.00. Tutto organizzato perfettamente all’interno della piccola arena di Maratona e del campus allestito al di fuori.
Sono partita col fratellone e abbiamo forse esagerato (dice lui!) nell’andatura troppo veloce; d’altro canto il sostegno del pubblico e la musica assordante ad ogni salita ti facevano salire apparentemente senza fatica. Ma non era vero; un gran caldo umido e il sole contro su tutto il percorso hanno messo poi fuori il conto. Siamo arrivati benissimo (forse troppo) al traguardo della mezza,poi al km 25 al fratellone sono iniziati i crampi (3 anni di stop richiedono più di 6 mesi per tornare a fare 42km), che l’hanno accompagnato sino alla fine in un sofferente mix di cammino e corsa. Ormai l’ambizione di fare un buon tempo aveva lasciato per lui il posto al desiderio di finirla comunque e poi così è stato; da parte mia, convinta da lui che non sarebbe finito in infermeria, l’ho lasciato nei 12km finali, per tentare la volata che il percorso, a quel punto in discesa, ti invitava a provare. Tutto però vano per il cronometro,nonostante la felicitá di aver corso gli ultimi 10 km più veloci di tutte le mie matatone e per 2′ stavolta non ho bucato il muro delle 4h. Dopo 38 km di saliscendi, in un percorso per me brutto (immaginate di correre gran parte della maratona in una tangenziale), compensato solo dal caldo supporto della gente a da ristori ogni 2.5km, l’entrata in Atene è stata entusiasmante…..per il calore del pubblico, ma soprattutto perché è tutta in forte discesa ! L’ingresso poi nell’arena antica, con le tribune in marmo, è veramente affascinante ed emozionante e ti ricompensa dello sforzo sopportato. A quel punto è iniziata però la preoccupante attesa per l’arrivo di mio fratello, che fortunatamente è apparso mezz’ora dopo, sofferente ma felice di avercela fatta e soprattutto di non aver fatto la fine di Filippide.
In conclusione: se volete correre la maratona più autentica, da cui i 42km e 195m hanno preso il nome, andate a correre ad Atene; se però volete migliorare il vs tempo o correre un percorso vario e pieno di cose belle da vedere, non mettetela in programmazione.
Alla prossima, ciao
Silvia
Alcune foto della giornata:
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